LA SMANIA

La smania di calpestare il mondo girovagando cela incapacità di restar in se stessi, quieti,

la smania di acquistar e connesso il mancato entusiasmo per ogni nuovo bene cela mancanza,

la smania di carezzar sempre nuove pelli dorate di giovani fanciulle profumate cela terrore del tramonto,

la smania di ossessionarsi nel guardare gli specchi cangianti della vita

cela l’incubo dell’oltrepassar la sottile linea indefinita oltre la quale il volto e così le membra si ottenebran,

la smania di punizioni cela incapacità di gestire il potente o ciò che si teme, e lascia trapelar infima viltà,

la smania di controllo cela mancanza di fiducia,

la smania di primeggiar tra esseri destinati ad arretrar cela puerilità,

la smania di esser assuefatti alla rabbia non ci distingue dall’animale che carezza il nostro petto,

la smania di vendetta ti riempie l’esistenza così che il tuo nemico diviene il tuo scopo,

e tu, inconsapevolmente, te ne lasci impossessar,

la smania di rubar, seppur celata, cela la tua incapacità di costruire il tuo destino e patrimonio e, presto,

si svelerà,

come un silenzioso cancro che fingiamo di non osservar,

distratti dai cangianti colori di un’esistenza malata,

finché un prossimo dì non sarà ormai tardi.

F.P.

Pensieri per un’umanità smarrita.

“Uomo, sei stato cittadino in questa grande città: che ti importa se per cinque anni o per cento? Quel che è secondo le leggi ha per ognuno pari valore. Che c’è di grave allora se dalla città ti espelle non un tiranno o un giudice ingiusto, ma la natura che ti ci aveva introdotto? (…) A stabilire che il dramma è completo infatti è chi allora fu responsabile della composizione, ora del dissolvimento; tu invece non sei responsabile né dell’una né dell’altro. Quindi parti sereno: chi ti congeda è sereno”.

“Sii come il promontorio contro cui si infrangono incessantemente i flutti: resta immobile e intorno ad esso si placa il ribollire delle acque. «Me sventurato, mi è capitato questo». Niente affatto! Semmai: «Me fortunato, perché anche se mi è capitato questo resisto senza provar dolore, senza farmi spezzare dal presente e senza temere il futuro». Infatti una cosa simile sarebbe potuta accadere a tutti, ma non tutti avrebbero saputo resistere senza cedere al dolore. Allora perché vedere in quello una sfortuna anziché in questo una fortuna?”

“Volgi subito lo sguardo dall’altra parte, alla rapidità dell’oblio che tutte le cose avvolge, al baratro del tempo infinito, alla vanità di tutto quel gran rimbombo, alla volubilità e superficialità di tutti coloro che sembrano applaudire… Insomma tieni sempre a mente questo ritiro che hai a tua disposizione, in questo tuo proprio campicello”.

Marco Aurelio

CEDU

ARTICOLO 6
Diritto a un equo processo

  1. Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole da un tribunale indipendente e imparziale, costituito per legge, il quale sia chiamato a pronunciarsi sulle controversie sui suoi diritti e doveri di carattere civile o sulla fondatezza di ogni accusa penale formulata nei suoi confronti. La sentenza deve essere resa pubblicamente, ma l’accesso alla sala d’udienza può essere vietato alla stampa e al pubblico durante tutto o parte del processo nell’interesse della morale, dell’ordine pubblico o della sicurezza nazionale in una società democratica, quando lo esigono gli interessi dei minori o la protezione della vita privata delle parti in causa, o, nella misura giudicata strettamente necessaria dal tribunale, quando in circostanze speciali la pubblicità possa portare pregiudizio agli interessi della giustizia.
  2. Ogni persona accusata di un reato è presunta innocente fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata.
  3. In particolare, ogni accusato ha diritto di: (a) essere informato, nel più breve tempo possibile, in una lingua a lui comprensibile e in modo dettagliato, della natura e dei motivi dell’accusa formulata a suo carico;
    (b) disporre del tempo e delle facilitazioni necessarie a preparare la sua difesa;
    (c) difendersi personalmente o avere l’assistenza di un difensore di sua scelta e, se non ha i mezzi per retribuire un difensore, poter essere assistito gratuitamente da un avvocato d’ufficio, quando lo esigono gli interessi della giustizia;
    (d) esaminare o far esaminare i testimoni a carico e ottenere la convocazione e l’esame dei testimoni a discarico nelle stesse condizioni dei testimoni a carico;
    (e) farsi assistere gratuitamente da un interprete se non comprende o non parla la lingua usata in udienza.